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PLASTICA E INQUINAMENTO

Soluzioni sostenibili per danni insostenibili

La premessa ormai nota da tempo, ma che vale sempre la pena di ribadire, è che l’inquinamento (marino e terrestre) dato dalle plastiche non è dovuto al materiale stesso ma al suo non corretto smaltimento.

Per farla breve: non è la produzione e l’uso della plastica ad essere non sostenibile, ma il fatto che, dopo essere stata utilizzata, venga dispersa nell’ambiente invece che essere correttamente smaltita, riciclata e riutilizzata.

Ecco perché la lotta all’inquinamento da plastica va condotta su due fronti:

  • la produzione di plastiche riciclabili ed ecosostenibili,
  • l’adozione di pratiche di recupero della plastica erroneamente smaltita nell’ambiente.

 

Raccogliere la plastica dispersa nell’ambiente

20 tonnellate! È la quantità di rifiuti di plastica che, ogni minuto, viene scaricata negli oceani. L'80% dei rifiuti che giungono in mare proviene da fonti terrestri e il resto dalle navi.

Dove finisce questa plastica?
L'1% galleggia, il resto affonda e si scompone in micro-particelle.

Mentre la plastica galleggiante è “facilmente” recuperabile, quella che raggiunge il fondo del mare è, evidentemente, perduta.

 

Ad oggi si contano almeno 5 “isole di plastica” galleggianti, situate in tutto il mondo, ed è soprattutto in queste zone che sono all’opera alcune virtuose iniziative per il recupero dei rifiuti ed il ripristino dell’ambiente naturale.

 

La Manta: il catamarano per la raccolta dei rifiuti

Si chiama così per la sua somiglianza al pesce: un disco piatto di forma romboidale. L’imbarcazione può raccogliere, in un’unica uscita, fino a 600 metri cubi di rifiuti che vengono selezionati e compattati a bordo, prima di essere scaricati sulla terraferma.

 

Costa una discreta cifra (30 milioni di euro) e la sua partenza a caccia di rifiuti è prevista solo per il 2022. Naturalmente ce ne vorrebbe una flotta per raccogliere tutti i residui che oggi affollano le nostra acque. Forse, quando avrà iniziato a dare il buon esempio, altre ne seguiranno.

 

I suoi nastri trasportatori si immergeranno fino ad un metro sotto la superficie dell’acqua, raccogliendo così i rifiuti flottanti.

 

Plastic Odyssey: i rifiuti plastici diventano carburante per la barca

Ideato da due giovani ingegneri e designer francesi, il catamarano oceanografico inizierà il suo giro del mondo a breve. La barca "eco-eroica" prevede di effettuare 33 scali in tre anni per raccogliere i rifiuti in mare e lungo le coste.

Le plastiche riciclabili saranno trasformate e riutilizzate e quelle non riciclabili saranno convertite mediante pirolisi in carburante, che alimenterà i motori della nave.

 

Ocean Cleanup: gigantesche barriere filtranti per affrontare il 7 ° continente

Boyan Slat ha 23 anni e ha progettato una serie di circa 30 barriere filtranti lunghe due metri ognuna che, installate nell’area del Pacifico, si pongono l’obiettivo di ripulire il 90% della sua superficie occupata dai rifiuti.

Il progetto si chiama Ocean Cleanup ed è attivo dal 2019.

Anche questo sistema di raccoglimento riguarda plastiche e rifiuti flottanti.

 

Produrre plastiche eco-friendly

Prevenire è meglio che curare. Accanto ai progetti nati e sviluppati per risolvere i danni causati dall’erroneo smaltimento della plastica, è necessario anche agire in anticipo, studiando e producendo materiali con caratteristiche simili ma con un minore impatto ecologico.

 

SoluBag: un sacchetto di plastica solubile e atossico

Viene dalla tecnologia cilena il sacchetto di plastica solubile in acqua e non inquinante. Il nuovo materiale è stato ottenuto sostituendo il petrolio con un derivato del calcare e così il nuovo sacchetto si dissolve in pochi minuti lasciando nell’acqua solo il carbonio (innocuo sia per l'uomo che per l'ambiente).

 

Decofilm per l’ambiente

Il nostro impegno va da tempo nella direzione della ricerca e produzione di film a base biologica (canna da zucchero) e con densità molto basse, in grado di flottare sull’acqua se erroneamente dispersi nelle acque.

 

Uso creativo delle plastiche riciclate

Una bottiglia di plastica può essere riciclata in qualcosa di riverso da un’altra bottiglia di plastica! Ecco qualche esempio.

 

PlasticRoad: strade costruite con la plastica raccolta dagli oceani

L’obiettivo del progetto olandese è quello di sostituire l'asfalto utilizzato per le strade con materiale riciclato dai rifiuti di plastica dell'oceano. Le nuove strade sarebbero più resistenti alle temperature estreme, più impermeabili e avrebbero una durata di vita tre volte superiore rispetto alle quelle costituite da asfalto tradizionale.

In India questo processo non è una novità: quasi 10.000 km di strade di plastica sono già stati costruiti in 11 città del continente asiatico.

 

Ecoalf: abbigliamento 100% riciclato

Da 10 anni il marchio spagnolo usa il poliestere saturo raccolto dal fondo del Mar Mediterraneo per produrre abbigliamento e accessori.

Le collezioni di fascia alta mirano a lanciare una "nuova generazione" di prêt-à-porter sostenibile.

 

Conceptos Plasticos: case di plastica

L'azienda colombiana Conceptos Plasticos costruisce edifici con plastica riciclata. Nel 2017 a Bogotà sono state costruite 750 case usando circa 100 tonnellate di rifiuti al mese. Oltre all'aspetto ecologico, le case costruite con questo metodo sono anche economiche e veloci da realizzare: con meno di $ 300 e due tonnellate di materiali riciclati, i futuri proprietari avranno pronto il loro “nido” in una settimana.

 

Plastic Whale: con la plastica dei canali di Amsterdam si fanno mobili

Le barche percorrono i canali della città olandese raccogliendo rifiuti che verranno utilizzati per la produzione di mobili, e intanto portano a spasso i turisti.

Qualche numero? Sono state già raccolte 146.000 bottiglie di plastica, 2.914 sacchi della spazzatura e l'equivalente di 9 barche piene di immondizia di plastica.

 

Ideonella sakaiensi: batteri ed enzimi "mangiatori" di plastica

Il primo batterio che mangia il polietilene tereftalato (PET), che si trova nelle bottiglie di plastica, è stato scoperto nel 2016. Manipolando questi batteri i ricercatori americani e britannici hanno progettato un enzima "ancora più efficace" per divorare la plastica. Gli scienziati ora vogliono migliorare le prestazioni di questo enzima per utilizzarlo in un processo industriale per la distruzione della plastica. Anche un bruco mangia plastica, Galleria mellonella, è sul banco di prova nei laboratori.

 

Madiba e la natura: barche di bottiglie di plastica usate

L'organizzazione camerunese Madiba et Nature, recupera le bottiglie usate che galleggiano negli oceani e nei fiumi per costruire barche da usare per traghettare turisti o per pescare. L'organizzazione incoraggia così l'ecoturismo e offre un programma di formazione a giovani studenti e ingegneri che vogliano impegnarsi a favore dell’ambiente.